Nell'autunno 1826 al nostro Teatro Nuovo ora Verdi si recitava la tragedia Francesca da Rimini dell'immortale Silvio Pellico, mentre l'autore gemeva nel carcere duro, dove I'Austria lo teneva per il suo patriottismo. II grande attore Gustavo Modena agiva nella parte di Paolo e la polizia austriaca (come fece sempre) gli aveva proibito di declamare quella bella invocazione all'Italia:
. II Modena fervente patriota aveva giurato di declamarla nella sua serata d'onore, a costo di venir carcerato. Ma per non danneggiare gli interessi della compagnia, ottenne, mediante la protezione della colta e gentile moglie del generale Nugent, che era napoletana, di poter recitare per quella sera la tragedia intera. I cittadini e gli studenti quando seppero la cosa gremirono il teatro, e quando il Modena declamo quei versi, il teatro parve volesse cadere per lo scoppio d'entusiasmo della folla; e la polizia dovette assistere impotente agli evviva indirizzati anche al povero Silvio Pellico carcerato per aver troppo amato la patria.
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